Ascani: “Nel Pd sto bene, è un partito plurale Domani lancerò una nuova area riformista, Energia Democratica”
«Sbaglia Renzi ad attaccare i magistrati? Capisco le ragioni dello sfogo, ma io non lo avrei fatto». Anna Ascani, viceministra alla Pubblica Istruzione, è rimasta nel Pd nonostante fosse una turborenziana.
Ascani, cosa pensa dell’affaire Open?
«Non ho mai commentato le vicende giudiziarie e non lo faccio neppure questa volta. Aggiungo che il caso ha avuto un clamore incredibile con un risvolto che non ha nulla a che vedere con l’inchiesta sulla Fondazione: mi riferisco al sostegno finanziario a Matteo Renzi per comprare la casa».
Però un giudizio lo avrà.
«Chi fa politica non deve utilizzare un’indagine per attaccare un avversario. Non si attacchi Renzi con quest’inchiesta. Se Renzi ha fatto scelte politiche sbagliate sono queste da imputargli. Non è attraverso un’indagine giudiziaria che si batte il progetto politico di Matteo».
Sta rimproverando il Pd?
«No, il Pd è sobrio nei commenti su Renzi. Ma Di Maio ha preso la palla al balzo, chiedendo subito una commissione d’inchiesta. Questo modo di fare politica non ha mai portato troppo lontano: la magistratura feccia il suo mestiere.Se qualcuno ha sbagliato, comunque si chiami, deve pagare».
Sbaglia Renzi ad attaccare i pm?
«Io non lo farei. Ripeto: i magistrati devono fare il loro mestiere. Però comprendo che il clamore dato alla vicenda lo porti ad esprimersi in questo modo. Tuttavia fa una cosa controproducente per tutti e per la politica in generale. Se non c’è nulla, lo vedremo. Il rapporto tra politica e magistratura è malato da tempo».
Lei è contraria alla commissione parlamentare d’inchiesta sul finanziamento ai partiti?
«Di commissioni d’inchiesta ce ne sono tante. Non mi sembra sia questa ima necessità incombente. Al contrario parliamo di come si finanzia la politica e sfidiamo Di Maio e i 5Stelle perché rivedano le loro posizioni storiche controi il finanziamento pubblico ai partiti».
Come sta nel Pd di Zingaretti?
«Nel Pd sto bene, è fi partito che mi ha dato l’opportunità a 25 anni di vincere le primarie, un partito contendibile. È un partito plurale. Noi sabato alla Casa dei popoli di Casalecchio di Reno lanceremo Energia democratica, con una convention in cui non sfileranno nomi noti, ma iscritti, segretari di circolo, amministratori e molta società civile. È un’area dei riformisti che cercherà di riconnettersi con quanti votarono Pd nel 2014 portandoci al 40%. Una giornata per parlare del Pd che vogliamo».
Alla luce delle accuse ai renziani, lei si può dire die l’ha scampata.
«Ho fatto una scelta coerente con la mia storia. Non me la sono sentita di lasciare il Pd che, con tutti i suoi limiti, è il mio partito».